Oggi la nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare Federica Pellegrino, giovane interprete della tradizione e dei valori del ristorante di famiglia “Da Pellegrino 1950” . Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Federica, grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Ci parli un po’ di te? Sappiamo che hai una laurea in scienze dell’enogastronomia e sei anche un’apprezzata sommelier. Dicci di più.
Grazie a voi per questa opportunità. Sono nata e cresciuta nel mondo della ristorazione, grazie a mio nonno Salvatore che nei primi anni 50 fondò il Ristorante “Da Pellegrino” primo in tutta la zona, e ora gestito da me e mio padre Santino.
Mi affascina tutto ciò che ha a che fare col cibo e col vino e a soli 16 anni ho intrapreso il corso per diventare Sommelier, qualche anno più tardi, per arricchire le mie conoscenze ho studiato gli alimenti in tutte le sue forme, anche dal punto di vista chimico, laureandomi in Scienze dell’Enogastronomia. L’interesse per la pasticceria invece è cresciuto negli ultimi anni: prima preparavo i dolci nel tempo libero, un po’ per svago, poi mi sono appassionata e da autodidatta, leggendo tanti libri, mi sono cimentata in ricette più complesse fino a realizzare torte moderne che sono tra le mie preferite.
Quali sono secondo te gli elementi e le caratteristiche che rendono la ristorazione italiana unica al mondo?
Senza dubbio la varietà degli ingredienti e la loro versatilità: l’Italia da Nord a Sud ha una ricchezza di prodotti agroalimentari certificati e di combinazioni degli stessi che creano sapori unici nel mondo e che difficilmente si possono replicare da altre parti.
Immaginiamo che tu abbia la responsabilità di portare avanti le tradizioni e il buon nome del ristorante di famiglia. Ci racconti dei tuoi esordi nel mondo della ristorazione?
Per me è davvero una grossa responsabilità e spero di esserne sempre all’altezza. Ho iniziato da ragazzina a dare una mano al ristorante, e la gavetta è toccata anche a me, ricordo ancora le domeniche passate ad asciugare posate e bicchieri; ma piano piano è nata la consapevolezza di voler fare questo lavoro e ad essere sincera non mi vedrei meglio in nessun altro settore. Ho avuto la possibilità di fare parecchie esperienze all’estero, sia in cucina sia come sommelier ed hostess di sala, ma il cuore poi mi ha riportato sempre verso l’attività di famiglia.
Ti senti di ringraziare in particolare qualcuno che ti ha seguito o appoggiato nel tuo percorso professionale? Quali sono stati i momenti più difficili del tuo percorso?
Se devo dire grazie a qualcuno quello è mio padre, di certo se non avesse continuato l’attività di mio nonno ora non sarei qui, e nonostante le divergenze di pensiero, mi ha trasmesso tanto amore e dedizione per questo mestiere. Ringrazio inoltre la mia famiglia, sempre pronta a sostenermi ed incoraggiarmi e prima tra tutti a testare le mie nuove ricette.
I momenti più difficili sono stati far capire al cliente la dedizione e l’impegno che metto in questo lavoro, lo studio che c’è dietro e la scelta degli ingredienti mai banale. Vorrei capissero che la ristorazione è amore e cura (non improvvisazione e profitto), oltre che continua ricerca, pur rimanendo fedeli alla tradizione.
La domanda è un po’ indiscreta, ma, la tua professione ti rende felice? Se si, quali aspetti cambieresti del tuo lavoro?
Sono molto ambiziosa e la strada ancora è lunga, ma si, questa professione mi rende felice, nonostante le tante ore di lavoro e il poco tempo libero, curare i dettagli della mise en place, assaggiare e provare sapori nuovi, abbinare piatti ai vini e soprattutto creare dolci: tutte cose che mi fanno stare bene. La cosa più importante però è quando leggo negli occhi dei clienti il piacere e la soddisfazione di aver mangiato bene e la loro voglia di tornare a trovarci.
– – Federica Pellegrino è Chef Donor del progetto “Uno Chef per amico” – –
28 settembre 2021
Redazione DolciEccellenze