Food news, Pasticceria, Ristorazione

Quando la cucina “è legge”

a cura di Alessandro Iacoboni

Oggi la nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare Serena Bringheli, food blogger molto seguita ed  apprezzata. Ecco cosa ci ha raccontato.

Serena Bringheli

Ciao Serena, grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Ci parli un pò di te? Sappiamo che hai un titolo di avvocato. Come sei approdata al mondo della cucina? Dicci di più.

Esatto ho studiato giurisprudenza completando il mio percorso con il titolo di stato, le leggi restano l’oggetto del mio impiego ufficiale. Tuttavia essendo la materia giuridica tecnica e molto mentale ho cercato una via di fuga che mi permettesse di esprimere la mia creatività.

        

La cucina per me è un ritorno alle origini essendo figlia di ristoratori, pertanto possiamo dire che la cucina è una sorta di “comfort zone” per me. Prima ancora sono stata “apprendista” da nonna e mamma, donne del focolare dedite alla pasta fatta a mano e preparazioni culinarie esclusivamente casalinghe; poi come figlia di esperti del settore, fattore che mi ha da una visione del mondo “food” più ampia del solo cucinare.

Quali sono gli elementi salienti che contraddistinguono un food blogger di successo ? Ci parli di questa figura che prende sempre più piede anche in Italia?

Studio e ricerca sono fondamentali per dare al ruolo di food blogger un taglio professionale. Benché apparentemente la logica dei numeri appaia essere pagante sui social, a lungo termine la “conoscenza” e la validità dei contenuti risultano essere parametri premianti perché determinano credibilità e autorevolezza nei confronti di chi ci segue.

Al momento la figura delle food blogger, come dice lei, sta prendendo quota come figura professionale ma è anche vero che il settore si sta saturando sempre più e con un crescendo di competenze che permettono alla clientela di “scegliere”. Per questi motivi la preparazione e lo studio credo possano essere elementi di sopravvivenza in questo campo.

Cucina Serena – Blog

Tutto ciò che viene fatto con qualità in genere richiede del tempo. Ebbene quanto ne dedichi di tempo al food sui “social” e come concili il tutto con la vita privata?


Essendo una blogger part time sicuramente molto meno tempo di quanto necessiterebbe la crescita in termini di numeri, avendo fatto la scelta per altro di essere un “honest blogger” che non vuole ricorrere a scorciatoie la mia crescita è sicuramente più lenta. Di certo, come tutte le cose, anche il fattore social va coltivato in maniera costante e quotidiana. Io personalmente posso dedicargli tempo la mattina presto e la sera ma so che le colleghe che fanno questo come mestiere principale ci dedicano abbondanti ore della loro giornata.

Si sa, il cibo è cultura e comunicazione…quanto è importante una corretta divulgazione dei nostri prodotti e delle nostre eccellenze ai fini della tutela del Made in Italy?

La corretta divulgazione è fondamentale per essere promotori e sostenitori dei prodotti Made in Italy con la loro tipicità e biodiversità.

Nel mio blog non ci sono solo ricette ma anche racconti del territorio e storie di aziende valorose a cui ho dedicato, sin dall’apertura del mio blog, un’apposita sezione intitolata “Mangiando Viaggiando”, dove racconto di aziende valorose e di tipicità territoriali.

Ti senti di ringraziare in particolare qualcuno che ti ha seguito o appoggiato nel tuo percorso professionale?

Sicuramente mi sento di ringraziare la persona che mi ha suggerito la strada di blogger e mi ha aperto il blog, perchè io non ci avrei mai pensato.

Da un punto di vista emozionale, invece, mi sento di ringraziare le persone che mi seguono con affetto e mi tributano la loro stima, perché sono la forza che determina l’impegno e la costanza nel portare avanti il blog con contenuti che possano essere ritenuti interessanti e di qualità. Quindi un ringraziamento corale ma sinceramente sentito soprattutto a coloro che si manifestano con costanza uscendo dall’oblio del numero generico.

9 novembre 2021

Redazione DolciEccellenze